LA NOTTE
DEGLI ADATTOIDI
di Andrea Antonazzo-Fabio Volino
Introduzione
Ecco tutti d' un fiato raccolti i primi tre episodi dedicati agli Eroi più
potenti della Terra! I Vendicatori: il più straordinario ed affascinante supergruppo
Marvel, unito per affrontare minacce che nessun altro sarebbe in grado di
sconfiggere. Come potrete constatare immergendovi nella lettura di questa saga!
Buona lettura!
Capitolo
Primo
INVASIONE!
(Questa storia si svolge dopo WORLDWATCH
2000)
New York. Quinta Avenue.
Il sole manda ormai i suoi ultimi sprazzi di luce
quando dal palazzo dei Vendicatori, una delle residenze più famose di questa
città, escono due dei suoi componenti: Wanda Maximoff, alias Scarlet, e Simon
Williams, meglio noto come Wonder Man. Fa molto freddo, ma i due quasi non lo
sentono. Questa deve essere una serata romantica tra loro, ma Scarlet appare
turbata.
"C'è qualche problema, Wanda?" le chiede Simon, poi capisce: "È
per via di Visione, vero?".
Lei lo guarda e abbozza un sorriso: "Sì, è da giorni che non penso altro a
quello che ha detto nel covo di Ultron, al fatto che ancora mi ama e il fatto
di tenerselo dentro non fa altro che aumentare il dolore. Mi chiedo se questo dolore
non sia accresciuto ora che se ne è andato".
"E' stata una sua scelta" dice Simon, pur poco convinto "Lo
hanno chiamato a condurre quel nuovo gruppo: WorldWatch. E lui è l' uomo adatto
per guidarlo. Del resto se la sono cavata bene nella loro prima missione, no?
Forse non è stata una scelta totalmente giusta quella di non porci sotto la
protezione dell'ONU".
Il sorriso di Wanda ora è pieno e sincero: "Sì, forse hai ragione. Ma
questo non vuol dire che io non debba parlare con lui. Dobbiamo discutere di
molte cose e non si possono risolvere i propri problemi fuggendo".
Wonder Man si chiede se Wanda ami ancora Visione. Preferisce non darsi una
risposta. Decide invece concludere così: "Almeno quei folli dimostranti se
ne sono finalmente andati".
Interludio.
Calleyville, Texas. Sede della Triune
Understanding. Ufficio di Jonathan Tremont. Sera.
Tremont sta osservando vari filmati sui Vendicatori
e visionando schede sui loro poteri, quando il suo assistente Teodor bussa e,
dopo avere sentito avanti, entra.
"Signore, volevo... Oh, sta ancora pensando ai Vendicatori".
"Esatto, Teodor, è da quando hanno assaltato la nostra sede che non faccio
che pensare a loro. Sono stati coraggiosi a tentare di sfidarci sul nostro
terreno, ma evidentemente sono rimasti sorpresi da quello che hanno trovato, e
questo per noi è stato un grosso vantaggio. È arrivato il momento che la Triune
si faccia finalmente avanti".
Teodor annuisce, poi discute con Tremont di alcune banali questioni. Una volta
che il suo assistente se ne è andato, Tremont dice sottovoce:"Sarà meglio
darsi da fare più a fondo". E dal suo corpo fuoriesce la sagoma
inconfondibile di Lord Templar.
Palazzo dei Vendicatori. Sera.
Justice è di guardia ai monitor, ma stasera pare
non accadere nulla. Come si suol dire vi è uno stato di calma apparente. Vance
si massaggia la gamba un tempo ferita. Ora sta meglio, ma sente ancora un lieve
torpore provenire dai suoi muscoli e deve spesso muoversi per non intorpidirla
ancora di più. Ad un tratto appare Angelica Jones, alias Firestar, al suo
fianco. Il suo costume è stato riparato dopo il tremendo scontro con Ultron da
Hank Pym ed è di nuovo funzionale. Vance pensa a quello scontro e alla follia
che ha visto negli occhi di Pym mentre distruggeva suo 'figlio'.
"Buone nuove, Vance?" chiede Firestar.
"Niente, Angelica. Ma tu come stai, piuttosto?".
"Molto bene. Dopo essere tornati dalla Slorenia ero molto preoccupata, ma
il Dr. Pym mi ha assicurato che va tutto bene. Per scaricarmi dalla tensione
sono stata nella stanza di allenamento".
"Ah, dunque eri tu a causare tutto quel caos prima!" dice Vance.
"Già" ribatte Firestar "E adesso sono stanca. Credo che andrò a
dormire".
"Potrei seguirti!" dice malizioso Vance.
"Dimentichi che sono tutti fuori, mio caro. Tocca a te stare in guardia
dai pericoli che sovrastano questo mondo". E ridendo Firestar se ne va.
"Molto spiritosa" pensa Justice "Dannato protocollo dei
Vendicatori". Poi la stanchezza pare avere il sopravvento, ma in quel
momento la sua communicard suona.
Poco fuori dal palazzo dei Vendicatori.
Due persone osservano la mansione e paiono
trafficare con alcuni macchinari. Da dietro di loro, nell' ombra, compare una
terza persona, che non si riesce a scorgere. Dice: "È scattata la
trappola?".
"Sì, signore" risponde uno dei suoi alleati "Siamo riusciti a
mandare i sistemi di sicurezza in tilt ed ora ci apprestiamo ad entrare. Sono
davvero arretrati in quanto a tecnologia". Il suo tono appare ironico.
L' uomo nell'ombra osserva i suoi due alleati e li contempla come se fossero
suoi figli: "Sapete" dice orgoglioso "Un tempo ero come quei
patetici esseri che vivono in queste strade: umano, con tutte le mie debolezze.
Cercai di farmi una reputazione, ma nessuno pareva prendermi in considerazione.
Ma come mi temono adesso che le mie vestigia umane sono praticamente scomparse!
Contro di me hanno mandato gli eroi più potenti della Terra e raramente hanno
avuto la meglio. Ora, piegando questi umani, diverrò finalmente uno degli
esseri più temuti ed il loro potere sarà mio!". Nessuno degli altri due
gli lancia un' occhiata.
Vance prende la communicard e si appresta a
rispondere. Sul piccolo schermo c'è Capitan America, mentre sullo sfondo si
riescono a notare Iron Man e Thor che combattono contro qualcuno o qualcosa.
"Cosa c'è, Cap?" chiede Justice preoccupato.
"Stiamo combattendo contro degli strani mostri" risponde Cap
"Non sappiamo da dove siano usciti né chi siano, tutto ad un tratto sono
apparsi come dal nulla. Siamo a Times Square".
"Va bene, Cap. Raduno gli altri e ci precipitiamo lì".
Vance guarda l' orologio, è quasi mezzanotte. Mentre si alza dalla sedia da una
porta compare Jarvis, barcolla e dice frasi senza capo né coda.
Un ristorante di Manhattan.
Wanda e Simon si stanno concedendo una tarda cena.
Ad un tratto Scarlet posa le sue posate e guarda le stelle. In cielo non c'è
luna e questo stranamente la preoccupa.
"Se continui così, cara" dice Simon "non finirai mai di
cenare".
"Scusa, Simon" dice Wanda "Ma è come se sentissi qualcosa nell'
aria, qualcosa di malvagio". E trema.
Palazzo dei Vendicatori.
Jarvis vaneggia: "Il dolore e l' amore non
possono uccidere. L' amore è dolore, il dolore è amore. Amo il dolore, il
dolore, il dolore...".
Justice appare preoccupato: "Jarvis, cosa ti succede?".
Per un attimo pensa che abbia bevuto, ma sa che non lo farebbe mai in servizio.
Poi su un suo braccio nota un piccolo segno rosso. "Qualcuno ti ha
drogato!" esclama sconvolto Vance e capisce che c'è qualcosa che non va.
In quel momento tutte le luci del palazzo si spengono.
Intanto nel ristorante Scarlet posa definitivamente
le sue posate e si alza dal tavolo: "Andiamo, Simon".
"Ma Wanda" ribatte Wonder Man "C'è ancora il dolce e
qui...".
"Sta succedendo qualcosa al palazzo dei Vendicatori" lo interrompe
Scarlet. "Dobbiamo sbrigarci".
Justice per un attimo ha paura, poi si calma. Non è
così che si affrontano i pericoli, ha passato eventi ben più tragici, come il
carcere. Jarvis intanto è svenuto e Vance lo posa su una sedia. Pare dormire
come un angelo. Poi Vance cerca di collegarsi con gli altri Vendicatori. Ma è
tutto inutile, le loro communicard non rispondono. È come se il buio avesse
inghiottito tutto quanto.
"Decisamente strano" pensa Justice. Solo allora gli torna in mente
Angelica, lei è ancora qui. Si precipita su per le scale e davanti alla sua
porta c'è lei. Il suo volto è di ghiaccio. "Cara, stai bene?".
L'abbraccia, ma lei non reagisce. La guarda negli occhi, ma gli trasmettono
solo rabbia e odio. È grazie a questo che Vance riesce ad evitare un calcio.
Poi la donna che assomiglia a Firestar, ma non lo è, spara un raggio di
energia. Non è quello di Angelica, ma è comunque potente. Vance lo evita ed
esso va a finire sul muro dietro di lui, procurando così un bel buco.
"Va bene, te la sei voluta. E se hai fatto del male ad Angelica, inizia a
pregare!".
Justice lancia una carica cinetica che colpisce in pieno la donna davanti a
lui. Lei appare sorpresa, ma si rialza. Il suo occhio è stato tranciato, da
dietro appaiono dei cavetti e dei led.
"Un robot!" esclama Vance. Per la sorpresa vede arrivare all'ultimo
momento un pugno del robot di Firestar, che lo colpisce di striscio. Ma mentre
sta per assestare un colpo più potente del precedente, qualcuno da dietro lo
colpisce e sviene. Nell' ombra appare Jarvis, il vero Jarvis. I suoi occhi
brillano.
Poi una terza persona sale le scale e contempla lo spettacolo. Rimane
profondamente deluso per la prestazione del robot di Firestar e lo disattiva
sul posto. I due tizi che prima trafficavano con i vari macchinari lo seguono a
ruota: uno prende il robot di Firestar e lo porta dabbasso, l' altro si
inginocchia davanti a Justice: "E sono due!" esclama con un tono
quasi felice.
"Fai sì che diventino tre adesso!" gli ordina colui che ha
disattivato il robot.
Camera di Firestar.
Angelica era troppo stanca per tornare a casa sua e
così per questa notte ha deciso di dormire qui. Il palazzo dei Vendicatori
serve anche a questo. Pensa che il suo sarà un sonno ristoratore. Si sbaglia e
di grosso.
Improvvisamente nel dormiveglia sente qualcosa, si sveglia di colpo: "Cosa
è successo?". Tenta di accendere l' abatjour, ma nulla. Il buio è nero
come la pece.
Mentre sta per vestirsi la porta si apre e Justice è davanti a lei. Lo spavento
per l'improvvisa apparizione si tramuta presto in rabbia: "Sei impazzito,
Vance? A momenti morivo di paura!".
Ma lui non risponde e la guarda. Angelica sta per aggiungere qualcosa quando
vede i suoi occhi brillare e capisce subito che quello non è il Vance che
conosce. Prende una decisione d'impulso e lo colpisce con una delle sue
scariche. È senza costume e forse ha preso una decisione avventata. Ma il
colpo, pur non andando a segno, non sortisce nulla. Justice è ancora davanti a
lei e prima che possa fuggire o fare un' altra mossa sente qualcosa che la
colpisce e prima di svenire riesce a dire: "Ma è una scarica cinetica di
Vance, allora sei tu. Ma come...?". E anche lei sviene, non prima di aver
visto nel buio gli occhi di Vance brillare ancora una volta.
Qualche minuto dopo.
Un uomo che non è più un uomo contempla il suo
piccolo esercito: due dei Vendicatori, il Super-Adattoide ed un modello da esso
ricavato, grazie ai quali è potuto penetrare in questa residenza da molti
definita inattaccabile.
C'è anche il loro maggiordomo, non l' ha ucciso perché gli è stato utile per
stendere quel ragazzino.
"Il tuo padrone te la farà pagare cara per quel vaso prezioso!" dice
ironico l'uomo a Jarvis. Poi ride. In quel momento il secondo Adattoide
riaccende tutte le luci.
"Ho il potere assoluto nelle mie mani!" dice ridendo l' uomo. Alla
luce il suo volto è finalmente rivelato: è Machinesmith. D'un tratto sullo
schermo vede due persone che stanno per rientrare. Sono Scarlet e Wonder Man.
"Bene, bene" dice Machinesmith con un ghigno sinistro
"Interessante!".
Capitolo
Secondo
CONTRATTACCO!
Fuori dal palazzo
dei Vendicatori. Notte.
Il cielo si sta
rapidamente riempendo di nubi scure. Scarlet e Wonder Man, di ritorno da quella
che doveva essere una serata romantica, aprono il cancello del palazzo dei Vendicatori,
al momento più illuminato di Times Square. Improvvisamente le luci si spengono
e il palazzo piomba nell'oscurità.
"Sempre più strano" afferma Simon Williams "Prima le communicard
non rispondono, ora questo. Avevi ragione, Wanda, ad essere preoccupata".
"Era come se il male aleggiasse nell' aria, Simon" dice Wanda
"Dobbiamo stare in guardia, ma spero che il tutto sia solo frutto della
mia immaginazione".
Lentamente percorrono il viale che porta all' ingresso, quasi come se si
aspettassero da un momento all' altro un improvviso attacco. Poi infine
giungono alla porta e l'aprono. Non è chiusa a chiave, in quel momento sanno
definitivamente che c'è qualche problema e diventano ancora più guardinghi.
Proprio in quel momento inizia un violento temporale e prima che possano
ripararsi all'interno i loro abiti sono già zuppi per la pioggia. I lampi ed i
tuoni non tardano ad arrivare. Tutto questo non contribuisce di certo ad
illuminare l' interno del palazzo e così Simon preferisce chiudere la porta,
anche per non bagnare il pavimento. Le finestre mandano solo un debole raggio
di luce. Wanda prova ad attivare manualmente l' interruttore della luce, ma
nulla. Prova col generatore d' emergenza, ma anche questo non funziona.
"Va bene" dice Simon con tono irritato "Passiamo all'
illuminazione artificiale!". E attiva i suoi poteri ionici,
contemporaneamente Scarlet sprigiona dalle sue mani dei globi di luce,
illuminando l' ambiente circostante.
"Dividiamoci, Simon" dice Scarlet "Tu di sopra e io di sotto. Ci
ritroviamo qui tra dieci minuti".
"Ma Wanda" protesta Wonder Man "Questa è chiaramente una
trappola!".
"Siamo entrambi adulti e vaccinati, Simon. Possiamo fronteggiare questa
situazione". E senza aggiungere altro si allontana.
Wonder Man, dopo un attimo di esitazione, imbocca le scale.
Fuori dal palazzo dei Vendicatori.
Lord Templar osserva la situazione e capisce subito che c'è qualcosa che non
va. Per vari minuti è indeciso se entrare o meno, poi qualcosa fuga ogni suo
dubbio: dall' alto sente una presenza, volge lo sguardo al cielo ed il suo
volto improvvisamente mostra soddisfazione.
"Pagan!" esclama e si dirige verso il luogo del richiamo. Nella sede
della Triune in Texas Jonathan Tremont osserva attentamente le stelle.
Sotterranei del palazzo dei Vendicatori.
Wanda sta perlustrando minuziosamente ogni minuscolo anfratto di questo luogo,
sempre pronta e vigile. Al centro di tutto vi è un gruppo di monitor. Scarlet
vede come qualcosa brillare, poi di nuovo buio. Avanza circospetta, poi dall'
ombra esce come un fantasma Justice. Nonostante dentro il suo cuore sobbalzi
per lo spavento, Scarlet si mantiene calma e si appresta a parlargli.
Nello stesso momento al piano di sopra Wonder Man sta ispezionando un
misterioso buco in un muro. Non riesce a capire cosa l' abbia provocato e
avvicinandosi sente ancora un calore intenso. Per qualche secondo rimane ad
osservarlo come a cercarvi un significato recondito, poi inizia a percorrere i
corridoi. Dopo meno di dieci passi davanti a lui si para Firestar.
"Cosa è successo,Vance?" chiede Scarlet.
"E' quel che sto cercando di capire!" ribatte Justice con voce decisa
"Tutto ad un tratto la luce va e viene da questo palazzo e non so
perche!". Il suo tono appare dubbioso e sincero allo stesso tempo.
"E' meglio che torniamo di sopra" conclude Wanda. Si avvia con Vance
dietro di lei. Dopo pochi passi gli occhi di Justice iniziano a brillare di una
intensa luce rossa.
Nello stesso momento Firestar ha spiegato la stessa cosa a Wonder Man e si
trovano già davanti all' ingresso.
Poi Simon chiede: "Come mai la porta era aperta? E dov'è Jarvis?". Si
volta e vede Firestar, gli occhi brillanti di luce, che sta per assalirlo.
Times Square. Stesso momento.
Da svariati minuti Cap, Iron Man e Thor stanno combattendo dei mostri che la
gente asserisce essere apparsi dal nulla. Mostri che paiono usciti dai comics
di mezzo secolo prima.
"Invero più ne abbattiamo, più ne appaiono!" afferma spavaldo Thor.
"Già" conferma Cap "e pare che non finirà tanto presto!".
Ad un tratto tutti i mostri si fermano, come in risposta ad un muto richiamo.
Anche i tre Vendicatori attendono. Poi guardano verso il cielo e capiscono il
motivo di questo break. Davanti a loro si staglia uno dei peggiori nemici dei
Vendicatori, forse il peggiore. Un nemico la cui minaccia pareva per sempre
scongiurata: Ultron. Lo sgomento dei tre Vendicatori è palese e per qualche
secondo paiono incapaci di reagire.
"Stupiti, miei cari nemici?" dice Ultron "Credevate davvero che
fossi morto, che fossi io colui che è stato distrutto dal mio caro paparino?
Allora vi sbagliavate e di grosso!"
Cap sprona i suoi due amici: "All'attacco, Vendicatori!". Poi si
guarda intorno e pensa: "Ma quanto ci mettono Justice e gli altri?".
Palazzo dei Vendicatori.
Il colpo che Wanda riceve dietro la testa è forte, ma per fortuna non
abbastanza da tramortirla. Si volta dolorante e vede Justice pronto a lanciarle
un' altra scarica cinetica. Scarlet usa i suoi poteri e blocca i vari attacchi,
potrebbe aver ragione di Vance facilmente per la sua maggiore esperienza, ma
per ora preferisce difendersi.
Wonder Man, intanto, ha ricevuto in pieno una scarica di Firestar, ma i suoi
poteri ionici lo hanno protetto. Capisce che o quella non è Angelica o è stata
ipnotizzata da qualcuno. Decide allora di contrattaccare e tenta di
tramortirla, ma Angelica riesce a schivare i suoi colpi. Ma alla fine l'
esperienza di Simon prevale sull' ardore giovanile di Firestar, che viene
colpita e sviene. Simon si china su di lei, ma in quel momento sente altri
passi venire verso di lui.
Nel frattempo Justice si è stancato del fatto che i suoi vari attacchi vengano
parati e decide di risolvere la sfida con un sempre efficace pugno. E' il suo
errore decisivo: Scarlet lo vede arrivare e riesce ad innalzare uno scudo
magico che la protegge. Vance colpisce in pieno lo scudo e cade a terra. Pare
voler reagire, ma il dolore è troppo forte e sviene.
Poco oltre l'atmosfera terrestre.
Lord Templar è giunto qui in seguito ad un richiamo. Un richiamo maligno, ma
stranamente familiare. Si guarda intorno, anche se sa già cosa si troverà di
fronte tra poco. Infatti d' improvviso davanti a lui si para Pagan, che alcune
settimane fa Templar era riuscito ad esiliare nello spazio.
"Finalmente!" esclama Lord Templar "Finalmente sei tornato!
Quanto tempo ci hai messo? Lo sai che abbiamo entrmabi bisogno di te! E tu hai
bisogno di noi! Adesso abbiamo il potere e le capacità adatte per sconfiggere i
Vendicatori. Ora torniamo dal nostro involucro umano". Senza dire nulla
Pagan lo segue
Base dei Vendicatori.
La battaglia è stata breve, ma intensa, per Scarlet che ora riprende fiato. Se
non fosse stato per l' irruenza di Justice forse ora sarebbe lei al tappeto. Si
china su di lui, ma sente qualcuno arrivare da dietro di lei. Si prepara ad
affrontare un nuovo nemico, ma poi si blocca. Davanti a lei c'è la Visione.
Simon vede un uomo emergere dall' ombra e rimane paralizzato, tanto da
abbandonare i poteri ionici. Davanti a lui c'è Eric Williams, suo fratello,
anche noto come Sinistro Mietitore. Si può dire che queste due persone siano
due reduci: reduci dalla morte che alla fine abbranca tutti, reduci forse da un
odio decennale che pare essere quantomeno assopito.
Simon non sa che dire, dunque è Eric il primo a parlare: "Fratello,
scusami se sono scappato durante lo scontro con Ultron. Ma avevo paura, spero
che tu mi possa capire". E passano diversi secondi di silenzio.
Qualcosa non convince Wonder Man: dall' aspetto è indubbiamente suo fratello,
ma il tono di voce sembra quasi diverso, oltre che totalmente impersonale.
Strano poi che Eric non faccia commenti su Firestar o sul buio presente nel
palazzo. E poi come faceva ad essere sicuro di trovarlo li?
Simon tenta un azzardo: "Ti capisco, Eric. E' da quando è morta nostra
madre che non ti sai dare pace. Anch'io, sai?".
Eric pare un attimo esitare, ma poi risponde: "Sì, è vero, è stato un
momento tremendo per me".
Wonder Man si avvicina lentamente: "Non devi avere paura, fratello, di ciò
che ti aspetta in futuro". Simon è arrivato davanti a Eric e gli sferra un
violento pugno: "Ma di quello che ti attende adesso!" urla irato
"Mia madre è ben viva. Chi diavolo sei tu?".
Il finto Eric attacca rapidamente e colpisce al volto Wonder Man.
"Wanda" dice Viz "sono venuto a chiederti perdono per essere
andato via in maniera così brusca. Non capivo quali fossero i miei sentimenti
per te, ne ero quasi spaventato. Ho dovuto prendermi qualche giorno di
riflessione. Perdonami".
Wanda non crede ai suoi occhi: è proprio Visione, il sintezoide di cui è
innamorata, l' essere grazie al quale per breve tempo ha potuto assaporare il
piacere di essere madre. Finchè... Gli corre incontro e lo abbraccia. Lacrime
cominciano a scorrerle il volto e singhiozza: "Visione, sono io che ti
devo chiedere scusa. Sono stata una sciocca ad attaccarti, a non capire cosa provassi.
Ti... ti amo Visione!". Le parole sono sincere e veritiere.
"Peggio per te!" esclama malignamente la Visione. Wanda non fa in
tempo a rimanere sorpresa che una potente scarica elettrica le pervade il
corpo, tramortendola. Mentre i suoi occhi si chiudono riesce a vedere la finta
Visione che si trasforma in un altro robot.
Wonder Man è perplesso: per ora incassa i colpi senza reagire. Potrebbe forse
battere quel finto Eric in pochi secondi, i suoi pugni non fanno poi così male.
Eppure è indeciso, sa che quello sprovveduto non può aver organizzato tutto
questo da solo, deve esserci qualcuno che lo manovra, forse proprio suo
fratello, che è anche il criminale noto come Sinistro Mietitore. Inoltre Wanda
potrebbe essere in pericolo e quell' uomo può costituire la sua unica fonte di
informazione. Prende allora un'idea azzardata: per qualche secondo fa finta di
reagire ai vari attacchi del finto Eric, menando pugni dalla potenza effimera.
Poi, dopo aver ricevuto un gancio più potente dei precedenti, finge di svenire
e disattiva i poteri ionici.
"Era ora" dice il finto Eric "Anche se lo credevo più
potente".
"Non sai quanto hai ragione!" pensa Wonder Man.
Il finto Eric lo solleva senza problemi e lo porta da qualche parte nel
palazzo, Simon non riesce bene a capire dove. Viene posato sul pavimento e con
un occhio cerca di dare un' occhiata: vede solo dei piedi metallici. Ad un
tratto sente arrivare qualcun altro.
"Bene, ci siete riusciti" dice il nuovo arrivato. Simon non riesce ad
inquadrare la sua voce. Lui prosegue: "Non c'è l' odiato Capitan America,
ma non fa nulla. Verrà e sarà sconfitto anche lui. Vi ringrazio miei amati
Adattoidi, Machinesmith è fiero di voi". Grazie a questa frase Wonder Man
capisce finalmente tutto. "Che ne dici, caro maggiordomo dei Vendicatori?
Sono stato bravo?" dice Machinesmith ironico.
"Dannazione" pensa Wonder Man "C'è Jarvis con loro, dovrò stare
attento! Speriamo non gli abbiano fatto nulla di male".
"Ora non perdiamo tempo. Adattoidi, legatelo ai bracciali che ho costruito
io. Da lì non fuggirà nemmeno se usa tutta la sua forza". E ride. Una
risata sottile, ma pregnante di malvagità.
Capitolo
Terzo
RIBELLIONE!
Sala dei Trofei dei
Vendicatori.
Qui si trovano i più
importanti cimeli che hanno fatto la storia di questo gruppo. Ritratti, statue,
oggetti appartenuti a persone ormai defunte da tempo. C'è persino il costume
del Porcospino, un antico nemico di Capitan America che alla fine si sacrificò
in un coraggioso tentativo di salvare l' eroe a stelle e strisce*.
* V. Capitan America e i Vendicatori 56
Ed è proprio qui che un
uomo alto e avvolto in un mantello nerissimo fa la sua comparsa nel modo più
banale: salendo le scale. Non riesce a credere alla fortuna che ha avuto, i
tipi di quella organizzazione credevano di sbarazzarsi di lui affidandogli una
impresa impossibile. Ma evidentemente la sua grandezza, fisica e morale, alla
fine trionfa sempre. Lui odia i Vendicatori e vorrebbe vendicarsi di loro per
le sconfitte che ha dovuto subire, ma per questa volta preferisce non
compromettersi: il recente smacco subito ha compromesso tutto il suo potenziale
e ora deve ricominciare da zero. E quella organizzazione che per miracolo è
riuscito a contattare può aiutarlo. A lui serve potere e riuscirà a
riprenderselo. Deve solo compiere un gesto banale, che lui personalmente non
capisce, ma che attua senza tante cerimonie: un furto. Poco dopo esce dalla
porta aperta del palazzo.
"Troppo facile, non c'è stata nessuna resistenza" pensa. Forse i
Vendicatori sono in pericolo adesso. Ma lui sa che riusciranno a cavarsela,
devono cavarsela perché lui in un futuro molto prossimo possa schiacciarli. Poi
scompare velocemente nella notte.
Wonder Man spera che
Machinesmith si sia sbagliato su quei bracciali a cui adesso è incatenato. Ha
detto che da essi non riuscirà a liberarsi, ma lui non conosce pienamente le
sue potenzialità. Lentamente apre gli occhi e la prima cosa che vede non è
delle più ben auguranti: il volto di Machinesmith illuminato da una debole
torcia elettrica: "Ben tornato tra noi, essere ionico" dice con
sarcasmo.
Wondy si guarda intorno, di fianco a lui c'è Scarlet svenuta e imprigionata
negli stessi bracciali che ha addosso lui. Dietro Machinesmith, invece, c'è
Jarvis. Il sorriso che spunta dal suo volto è maligno e i suoi occhi brillano
di una luce rossa. Wondy riesce anche a intravedere una sorta di congegno sul
suo collo, probabilmente è grazie a quello che Machinesmith lo controlla. Wondy
ricorda di aver visto la stessa luce rossa anche negli occhi di Firestar poco
fa.
"Se solo potessi contattare Cap o qualcun altro" pensa disperato
Wondy. "Avrei potuto liberarmi prima che mi incatenassero, ma Machinesmith
o uno degli adattoidi avrebbe potuto uccidere facilmente Scarlet o Jarvis prima
che intervenissi. Speriamo che Wanda si riprenda presto".
"Gli altri tuoi amici li ho lasciati lì dove tu e la streghetta li avete
stesi" dice Machinesmith "Mi hanno davvero deluso, non sono nemmeno
lontanamente paragonabili alle mie amate creature. Sono il coronamento di un
sogno durato tanto tempo: al giorno d' oggi scienziati folli tentano di
costruire l' essere perfetto tramite la genetica. Ma la perfezione non è
appannaggio dell' uomo, bensì delle macchine e questo l' ho scoperto anch' io
tanto tempo fa, quando ho abbandonato le mie vestigia umane. Ma sempre gli
uomini hanno contrastato le mie mire di conquista. L'ultima volta ero quasi
riuscito nel mio intento: avevo screditato l' odiato Capitan America, lo avevo
costretto all' esilio, gli avevo tolto ciò che ha di più caro, la sua
nazionalità, il suo sentirsi parte di una nazione fintamente democratica. Ma
alla fine, non so come, ha prevalso ancora lui e ha sventato il mio attentato
al Presidente. Ma prima che riuscisse a catturarmi ho trasferito la mia mente
in un altro corpo robotico*.
*V. Capitan America e Thor 33
Per settimane sono
stato divorato da un' atroce senso di impotenza. Poi è successo qualcosa:
davanti al mio laboratorio si è presentato un robot. Mi ha parlato, aveva detto
che lì aveva sentito la presenza di suoi simili e aveva pienamente
ragione". Wonder Man ascolta con attenzione il discorso di questo folle
essere.
Times Square.
Cap, Thor e Iron Man
intuiscono subito che questo non è l' Ultron che conoscono. L' ultima volta,
solo per distruggere una sua copia, avevano dato fondo a tutto il loro potere.
Stavolta, invece, questo Ultron subisce colpi senza contrattaccare, pare quasi
voler cercare la sconfitta. Alla fine il potente Mjolnir di Thor si abbatte sul
finto Ultron che crolla a terra e muta le sue fattezze. Nello stesso momento i
mostri che avevano terrorizzato Times Square e che si erano fermati all'arrivo
del presunto arcinemico dei Vendicatori crollano a terra e mutano anche loro. I
tre Vendicatori osservano la scena increduli. Alla fine davanti a loro ci sono
numerose versioni di un robot che loro hanno già incontrato in passato: il
Superadattoide. Ma perché si erano arresi in quel modo? Qualcosa non va.
"Chi glielo spiega a Damage Control questo macello?" chiede Iron Man.
"Temo che ci sia un altro problema più urgente: gli altri Vendicatori non
si sono presentati" dice preoccupato Cap "Devono avere qualche
problema alla base e non mi stupirei se fosse collegato a questa cosa.
Probabilmente è una trappola, ma dobbiamo correre in loro aiuto".
I tre partono velocemente, Thor e Iron Man in volo, Cap sul suo skycicle, col
quale contatta anche i FQ perché si occupino dei robot rimasti, a scanso di
equivoci. Intanto gli agenti della polizia lì presenti pensano che avranno
qualcosa da raccontare ai loro figli come favola della buonanotte.
Palazzo dei
Vendicatori.
Wonder Man vede
Machinesmith che preme un bottone su un suo aggeggio e dice: "Bene,
saranno qui fra poco, sarà meglio che mi sbrighi a finire la mia storia".
"Gli altri stanno venendo qui? Ma quest' essere è un temerario o
cosa?" pensa Wondy. Nel frattempo Machinesmith continua a
parlare:"... diceva che qualcuno lo aveva riprogrammato, gli aveva fatto
uccidere il capo della organizzazione che lo aveva preso in custodia. Poi è
fuggito ed è venuto da me. Ed io ne ho approfittato, l' ho esaminato centimetro
per centimetro e ho capito che potevo riprodurlo con estrema facilità. Per me
nulla è impossibile! I dati contenuti nel suo dischetto di programmazione li ho
scaricati e trasferiti su numerosi cd-rom che poi ho inserito in altrettanti
robot. E ad un tratto mi ritrovo davanti un esercito di svariati
Superadattoidi".
"Ora capisco tutto" pensa Simon.
"Grazie a loro potrò conseguire i miei obiettivi con estrema facilità.
Perchè loro sono la mente, ma io il braccio. Non sono nulla senza di me, sono
un ammasso di metallo!".
Simon crede di aver visto male, ma gli è parso di avere scorto un lampo di odio
nello sguardo di uno dei due adattoidi che ha davanti.
Calleyville, Texas.
Sede della Triune Understanding.
L' attesa di Tremont
viene finalmente premiata. Dal cielo vede atterrare Lord Templar e Pagan. Per
fortuna non c'è nessuno in giro, altrimenti scoppierebbe il panico. Entrano
dalla sua finestra senza dire niente, si limitano a fissarlo.
Poi Tremont esclama: "Venite, è giunto il momento di ricongiungerci".
E in pochi secondi i due si ricongiungono a Tremont. Per un attimo sul suo
volto compare una smorfia di dolore. Ma è immediatamente seguita da un sorriso
maligno. Dopo pochi minuti un suo assistente gli annuncia che un agente
governativo chiede di lui.
"Fallo entrare" dice Tremont "Gli incontri notturni sono quelli
più propizi".
E dopo pochi secondi Henry Peter Gyrich fa il suo ingresso nell' ufficio.
"Grazie a
loro" continua Machinesmith "Sono potuto penetrare nella vostra base.
Per il Superadattoide originale non era una esperienza nuova, anche se aveva
assalito la vostra Idrobase*. Le conoscenze
* V. Capitan America e i Vendicatori
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contenute nei vostri
database mi saranno molto utili per far crollare ai miei piedi l' umanità. Mi
aspettavo ovviamente di incontrare resistenza, ma ho fatto sì che i vostri
membri migliori combattessero da un' altra parte. Sconfiggere voi è stato anche
fin troppo facile. Ed ora scusami, ma ormai il download delle informazioni contenute
nei vostri computer sarà completato. Ti è piaciuta la mia storia?".
"Penso tu sia un folle!" gli urla Simon "E adesso è il mio
turno!". Tenta di liberarsi, ma subito un Superadattoide lo stordisce.
"Cosa volevi fare?" dice Machinesmith "Ora...".
Le sue parole sono interrotte da un violento rumore. Si gira e vede Scarlet,
libera dalla sua prigionia, librata in volo e col volto deciso e pieno di
rabbia, ma soprattutto con gli occhi crepitanti di energia, pronta a colpire.
"Ma... Ma...". Machinesmith questo proprio non se lo aspettava.
"Già" esclama Scarlet "Anch' io ero sveglia, ma ho preferito far
finta di svenire per capire cosa avevi in mente. Quanto ai tuoi bracciali,
evidentemente hai sopravvalutato il loro potenziale. Soprattutto per una persona
dotata delle mie doti magiche. E, inoltre, ho anche liberato i miei compagni
dal condizionamento a cui li avevi costretti".
Machinesmith si gira e non vede più Jarvis, che è fuggito in cerca di altro
aiuto. E a complicare ancor di più le cose per il supercriminale in quel
momento irrompono Cap, Iron Man, Thor, Justice e Firestar.
"Machinesmith!" esclama Cap "Ma certo, dove ci sono dei robot tu
non puoi essere lontano".
"Attaccateli!" urla Machinesmith. I due Superadattoidi rimasti si
lanciano contro i Vendicatori. Ma Cap riesce ad evitarli e agguanta
Machinesmith. Ma prima che possa colpirlo, il criminale trasferisce la sua
mente. Cap è colto da un senso di deja vu.
Un Superadattoide ha l' aspetto di Thor, ma non i poteri. Con colpi ben
assestati del martello Mjolnir il dio del tuono lo abbatte e lo fa a pezzi.
Ne rimane uno solo, quello originale, da cui è scaturito tutto. Ma lui è
diverso dagli altri suoi 'fratelli', capisce di non avere speranze. E dice:
"Mi arrendo". I Vendicatori lo osservano quasi increduli.
Ma subito Scarlet esclama:"Cap, i nostri computer! Machinesmith sta
cercando di trafugare i nostri dati!".
Subito Cap, Scarlet, Thor e Iron Man si precipitano, mentre Justice e Firestar
rimangono a badare a Wonder Man e al Superadattoide.
Sede della Triune.
Sono passate circa un
paio d' ore da quando il colloquio tra Tremont e Gyrich è inziato. Ad un tratto
la porta dell' ufficio si apre e da essa esce Gyrich. Il suo volto, solitamente
sempre teso e arrabbiato, ora mostra un sorriso seppur forzato.
Subito dietro di lui compare Tremont: "Sono contento dell' accordo che
abbiamo raggiunto. Sono certo che è la cosa migliore per tutti, soprattutto per
il bene e la pace dell' umanità".
"Certo" risponde Gyrich "E mi ha fatto piacere vedere che la
nostra visione sui Vendicatori e cosa rappresentano concorda in pieno. Ci
sentiremo presto. Arrivederci".
Tremont vede l' agente governativo uscire, poi si rivolge ad un suo assistente:
"Teodor, fa chiamare Thriatlon. Ci sono interessanti novità".
Palazzo dei Vendicatori.
Il collegamento tra i
database dei Vendicatori e i computer di Machinesmith viene rapidamente
interrotto.
"E' riuscito a scaricare solo il 20% dei nostri dati" dice Iron Man
"Cose perlopiù poco importanti. Ma anche quelli che ha scaricato dovrebbero
risultare illeggibili o alterati grazie ai virus che abbiamo introdotto. Niente
male per dei normali esseri umani".
Scarlet si guarda intorno, sente che il male è ancora ben presente attorno a
loro. Aspetta solo di scatenarsi. E questo momento non tarda ad arrivare, un
violento rumore scuote le pareti e fa tremare i pavimenti, come una scossa di
terremoto. E poi improvvisamente una parete cade e di fronte a loro c'è un
altro Superadattoide, il più grande di tutti. Probabilmente anche il più
resistente. Non è difficile capire chi lo guidi.
"E questo da dove sbuca?" chiede Iron Man.
"Credevate di avermi sconfitto?" dice Machinesmith nel suo nuovo
corpo robotico "Folli, ho tenuto questo modello da parte perché lo potessi
usare solo io! Non sarò riuscito nei miei piani, ma potrò sempre vendicarmi dei
miei più acerrimi nemici e così la prossima volta non mi intralcerete!".
L' attacco è devastante, Scarlet tenta di penetrare con la sua magia la
corazza, ma nulla. Questo Superadattoide è ancora più resistente di Alkhema e
in un attimo la colpisce e la manda al tappeto. Cap col suo scudo colpisce
quell' involucro più volte, ma nulla. Stessa cosa per Iron Man ed i suoi raggi
repulsori. Solo Thor con Mjolnir provoca leggerissime scalfitture. Ma ci vuole
ben altro. Machinesmith afferra tutti e tre e li scaraventa contro i computer
che vanno in mille pezzi. L' impatto è violento, ma i tre non riportano gravi
ferite.
"Troppo facile, decisamente" dice sarcastico Machinesmith. "Ma
ora basta parole, è tempo di agire e...".
"Non sai quanto hai ragione!".
Una voce strana, ma familiare. Machinesmith si volta e di fronte a lui c'è un
gruppo quantomeno singolare: Wonder Man, Firestar, Justice e... il
Superadattoide originale!
"Ricordo bene le tue parole" dice quest'ultimo "dicevi che ero
un essere senza anima, che tu eri la mente ed io il braccio. Allora queste
braccia ti procureranno molto male!".
Si scaraventa con violenza contro Machinesmith. L' impatto è così forte che
trasporta i due in un' altra stanza sfondando un' altra parete. Violenti pugni
corrono tra i due. Machinesmith si libera per un attimo di lui, ma è subito
attaccato da Wonder Man che lo percuote senza pietà: ha visto Scarlet svenuta
ed è pieno di rabbia. Machinesmith riesce a scaraventarlo via, ma intervengono
Firestar e Justice. I raggi di Firestar riescono finalmente a penetrare la
corazza. Justice con un enorme sforzo riesce a sollevare Machinesmith e a
scaraventarlo contro un' altra parete che cade anch' essa e li trasporta nel
giardino davanti al palazzo. Machinesmith scopre con orrore che ha perso una
gamba. Deve andarsene, ma qualcosa non va. Non riesce più a trasferire la sua
mente.
E mentre constata questo il Superadattoide originale lo agguanta alle spalle: è
più piccolo di lui, ma in questo momento pare quasi sovrastarlo: "Mi hai
imbrogliato!" urla "Io cercavo solo una famiglia, dei miei simili e
tu mi hai tolto anche questo! Ma sarò io ad avere l' ultima parola e grazie a
te: sto interferendo col tuo sistema che hai derivato da me e che conosco a
menadito ed ora azionerò il dispositivo di emergenza di cui tu mi hai
dotato!".
"No, fermo!" grida Machinesmith disperato "Non sai cosa stai
facendo!".
"Dieci secondi alla deflagrazione" dice imperterrito il
Superadattoide.
Justice capisce la situazione e con uno scudo cinetico protegge i suoi
compagni: "State giù, a quanto pare ci sarà un bel botto!".
Ed il botto arriva. Per fortuna è notte e non c'è nessuno per strada, ma tutti
nelle vicinanze lo sentono. Il palazzo dei Vendicatori ne subisce l' impatto
inevitabilmente, parte del tetto crolla e un' ala del palazzo va totalmente
distrutta. I calcinacci piovono sugli eroi che però, grazie alla forza di
volontà di Justice, non vengono colpiti. Poi, dopo molti secondi, c'è il
silenzio, spettrale come non mai.
I Vendicatori osservano la scena, davanti a loro ci sono i pezzi e i cavi dei
due Superadattoidi. L' unico pezzo rimasto intatto è la testa del
Superadattoide originale. Pur nella sua inespressività e immobilità pare
serena.
Un incubo è appena finito, un altro sta per iniziare.
FINE
Note degli autori: Fabio: davvero scoppiettante
questa saga, vero (perdonatemi il gioco di parole)? Ed ora, Machinesmith è
davvero "morto"? E il palazzo dei Vendicatori verrà ricostruito? E
che accordo sussiste tra il governo e la Triune? Tutti interrogativi a cui
daremo risposta nei prossimi numeri (beh, almeno qualcuno).
Per ora mi limito a segnalare l' ultima storia in cui è apparso il
Superadattoide, un racconto di Hulk apparso in Devil & Hulk n. 64. Alla
prossima.
Andrea: Bene, bene,
bene. E' giunta alla fine la prima saga dei Vendicatori di MarvelIT! Mi sono
molto divertito a scriverla, e spero che per voi sia stato lo stesso nel
leggerla! Nelle prossime storie vi aspetta la conclusione della sottotrama
inerente la Triune, quindi… io e Fabio vi aspettiamo!
Per concludere due
parole su Machinesmith, l' antagonista dei potenti Vendicatori.
Forse pochi sanno che questo potente robot, uno dei più insidiosi del cosmo
Marvel, un tempo era un uomo di nome Starr Saxon. Ambizioso e malvagio come
pochi uccise Zoltan Drago, il primo Mr. Fear, rubandogli così la sua identità
criminale. In questi panni affrontò Devil, da cui aveva carpito anche l'
identità segreta, solo per finire sfracellato al suolo. Ma lui, duro a morire,
fece sì che i suoi robot lo prelevassero e trasferissero il suo cervello in un
corpo robotico. Nacque così Machinesmith, un temibile avversario per Capitan
America che affrontò varie volte e in seguito un prezioso alleato del Teschio
Rosso.
La sua ultima apparizione in un albo Marvel è nella saga "Un uomo senza
patria" di Waid-Garney rintracciabile in Capitan America & Thor n.
30/32. Per un dettagliato resoconto delle sue origini andate a ripescare invece
Marvel Extra 4, in una storia di Gruenwald-Bagley.